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Maurizio Piccirillo

Poesie

1.

L’Odore fresco del tuo corpo
il respiro del tuo amore
la musica del tuo cuore
trascinati via dal vento
che scorre
lungo le scogliere verdi
della nostra storia insieme

Tratto dal volume “Il Sentiero – poesie d’amore” Il Foglio Edizioni- 2003


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A mio nonno

Cadono
le ultime foglie dall’albero della tua vita.
Osservo in silenzio
la tua anima ormai stanca,
mentre la mente
si perde nella notte dei ricordi.
Tra le fiamme del vecchio camino acceso,
ricordo il canto delle tue storie.
Mi sedevo sui tuoi forti rami
ad ascoltarti entusiasta.
I miei occhi di bambino,
si confondevano tra le tue carezze.
Raccoglievi la mia piccola mano nella tua
e mi portavi nel verde della tua terra.
Adesso
guardo il tuo viso segnato dal tempo, e copiose
scendono le lacrime lungo le vie del mio cuore.
Poi
miro il cielo,
e tra le nuvole
scorgo la tua vecchia carriola a me tanto cara.
Nel tuo lungo viaggio della terra degli angeli,
non dimenticarti mai
di quel piccolo uccellino
che si posava gioiosamente su di te.

Tratto dal volume “Dietro le nuvole” Ed. Il gabbiano - 1998


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Anatema

Ho visto appendere l’ipocrisia ai chiodi della Croce,
e rincorrere la sua pietà in punto di morte.
Ho sentito esortarlo a caricare i fucili e sguainare le spade. Quanto è indegno l’uomo.
L’animale uccide per sopravvivere,
l’uomo per il gusto.
L’uomo,
è la bestia che assapora la perversione del suo intelletto
e si giustifica di fronte al divino,
ma sempre cenere tornerà.

Tratto dal volume “I maturi tuberi” Maurice Piqué ed. Montag Edizioni 2010


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Bentornata con tre rose rosse...

Tre rose rosse.
La solita fioraia dai capelli neri scompigliati.
Quella del negozio sotto ai portici
con gli occhiali fuori moda.
Bentornata con tre rose rosse
ed un cartoncino bianco scritto
semplicemente Bentornata!
Il viaggio è stato lungo,
il passo lento,
i suoni ovattati,
gli sguardi annebbiati.
E poi, ah sì!
Le nuvole che offuscavano Dio.
Ma forse,
forse adesso c’è un faro laggiù all’orizzonte.
Il mare ed i suoi scogli neri lucidi, di quando eri bambina. L’uomo che ti ama per quella che sei e che ti è accanto.
Un cucciolo di bastardo abbandonato in un canile.
Il walzer che ti piace tanto.
I bambini adorati ed una casa col focolare acceso.
I vecchi buoni amici coi quali giocare e scherzare.
Bentornata semplicemente.

Tratto dal volume “Fieno per conigli” Maurice Piqué ed. Il Filo 2007


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Occhi

Occhi che ti spiano
occhi che t’incantano
occhi che ti splendono
occhi che ti ridono.
Ovunque occhi, occhioni, occhietti.
Occhi che ti squadrano
occhi che t’ingannano
occhi verdi, neri e marroni.
Ma quanti occhi? Una marea!
Plotoni di occhi che ti minacciano
occhi occhialuti, miopi e strabici.
Sempre occhi, soltanto occhi.
Ecco! Il mondo è un grande occhio.
Ipocrita, affascinante e a volte così cieco..

Tratto dal volume “L’albero di sale” ed. Proposte Editoriali - 2004


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Passi

Hai calpestato il mio cuore,
ma non ti odio.
Mi persi in te
quella notte lungo la statale.
Da te,
non m’aspettavo niente,
eppure,
il tuo corpo, la tua voce…
Che razza d’amore!
Rinchiusi in roulotte
In mezzo ad un campo incolto.
Eppure,
ti ho amato.
Sì, per poco, lo so.

Tratto dal volume “Il Sibilo dei Sommersi” ed. Il filo 2005


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Process

Ho la bocca impastata
E le dita
Intorpidite.
Non posso,
non posso più accarezzarti.
Mi spiace,
ma sto svanendo nel nulla,
e non posso
non posso più abbracciarti.
Spero solo
Che tu capisca.
Forse,
forse un giorno capirai
e ci baceremo ancora
sotto il ciliegio in giardino,
ricordi?
Ingiusto?
Lo so,
ma cosa ci possiamo fare?
Ma ti aspetterò.
Sì,
mi troverai
lungo la strada che porta lassù
tra le nuvole.

Tratto dal volume “L’ultimo chiuda la porta” ed. Il foglio edizioni 2006


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Quotidiana follia

Indossa la maschera
Ed inizia a vivere nel mondo di nessuno.
Onde telematiche bombardano la mente
Mentre l’usignolo delle intime emozioni
Esala l’ultimo respiro.
Coraggio uomo!
Fingi ancor d’amarti,
come l’abbraccio di un cobra
la paura di essere se stessi
soffoca la natura di essere uomini.

Tratto dal volume “Le lacrime degli angeli” Ed. I miei colori - 2001


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VI

Berrò dai tuoi seni
funghi di lattice,
ma domani
quando il gesso
calerà dietro la montagna
sarai felice
vedrai.
La tua mente libera
volerà
con gli aironi grigi dal fumo
forando le nuvole di panna e caviale.
E la rugiada?
Carezzerà le tue squame dorate
lievitandoti al sole,
ed io,
con uno spruzzo di cuore
laverò le tue pene.

Tratto dal progetto artistico “L’Oblìo di Toz” 2006


Maurizio Piccirillo: Artista - Performer - Scrittore - Poeta - Musicista